Come nasce una startup? I dieci step da cui partire

Quali sono i momenti di vita di una startup? Come nasce effettivamente un'impresa? Dieci step che aiutano a focalizzare l'attenzione sulle azioni necessarie, volte alla creazione dal nulla di una azienda: dall'idea, alla costituzione della società, da i finanziamenti utili, alle agevolazioni fiscali.

Ultimamente, molto si è detto in merito alle cosiddette startup innovative, ovvero, quelle tipologie di imprese neonate che si affacciano al mondo del business con progetti affascinanti e allettanti per milioni di investitori professionisti.
Crowdfunding, Business Angel, Venture Capital, questi sono solamente alcuni de nomi relativi alle nuove tipologie di finanziamento rivolte proprio a quel particolare tipo di impresa che muove i primi passi all'interno del mondo del business.
Le startup stanno prendendo piede e stanno affermandosi all'interno del nostro panorama imprenditoriale; proprio per questa loro incredibile evoluzione e diffusione, è opportuno che una guida attenta e qualificata, come è infoprestitisulweb.it, decida di dedicare a questa argomentazione un intero capitolo, al fine di fornire al lettore interessato tutte le informazioni utili per conoscere l'iter di concepimento e di affermazione di una startup.
Qui di seguito, pertanto, si cercherà di rispondere ai seguenti quesiti, ovvero: come nasce una startup? Quali sono gli step indispensabili per condurre le fasi iniziali di una startup?
Il tutto verrà reso chiaro, mediante l'esplicitazione di dieci step necessari e opportuni.

I DIECI STEP PER CREARE E FAR MATURARE UNA STARTUP VINCENTE

Oggigiorno, le startup riescono a primeggiare su altre tipologie di imprese, in quanto, già da tempo, il governo ha previsto per loro particolari agevolazioni. In realtà, tali facilitazioni sono dedicate anche a quelle imprese già esistenti, le quali presentano un fatturato inferiore ai 5.000.000€ all'anno.
Per sfruttare al massimo tali agevolazioni e puntare verso mete molto più lontane, è necessario attenzionare precisi punti, in modo tale da condurre al propria impresa neonata ad un rapido e sicuro successo. Proprio per facilitare tale scalata, qui, di seguito,si fornisce un prontuario di dieci consigli utili a coloro i quali volessero intraprendere tale sentiero.

PRIMO STEP: COLTIVARE E FAR CRESCERE LE PROPRIE IDEE

Il primo passo da compiere è quello di coltivare le proprie idee e spendere molto tempo per assistere alla loro graduale crescita.
Una startup è fondata principalmente su idee vincenti, le quali non vanno solamente riposte in un cassetto in attesa che qualcuno si accorga di loro. Coltivare le proprie idee imprenditoriali significa innanzitutto tenersi aggiornato in merito a quanto accade nel settore di appartenenza, seguendo, ad esempio, gruppi di startup sui social, confrontarsi e socializzare con chi è nella medesima situazione.
Inoltre, è importante anche informarsi e leggere abbastanza testimonianze ed esperienze vissute di anziani startupper, così da acquisire i pro e i contro del loro operato.
Passando in libreria, è consigliabile acquistare uno di quei manuali specialistici e completi al riguardo, come ad esempio Start-up. La guida completa per chi vuole mettersi in proprio e creare da zero un'impresa di successo, Franco Angeli.

SECONDO STEP: METTERSI IN GIOCO

Solo chi rischia alla fine vincerà. Ad esempio, un modo molto allegro e avvincente per iniziare a muovere i primi passi all'interno del mondo del business è quello di entrare a far parte di un progetto di sviluppo per le imprese innovative, oppure partecipare ad una gara di startup e non.
Muoversi, muoversi, muoversi: questo è lo spirito giusto per portare avanti una startup; senza alcuna esitazione, credere nelle proprie idee e buttarsi nelle esperienze più adatte per vederle maturare giorno dopo giorno.
Esistono molti progetti che hanno la finalità di far maturare negli studenti e in generale negli imprenditori in erba la consapevolezza del loro potenziale di business, un esempio è Innovactionlab; nel video qui di seguito si rende ancora più esplicita tale finalità.

TERZO STEP: CREARE UNA SOCIETÀ

Un'idea, per quanto bella e avvincente, non può essere concretizzata se prima non assume una forma legale che possa rappresentarla in maniera adeguata.
Pertanto, è opportuno registrare la propria impresa presso gli uffici della Camera di Commercio, oppure direttamente online, mediante un'autocertificazione.
Per la registrazione di una startup innovativa non è previsto alcun pagamento di diritti di bollo, di segreteria o di iscrizioni da pagare: in questo modo, è possibile risparmiare persino 500€.
Inoltre, per coloro i quali desiderano registrare le propria impresa e hanno un'età inferiore ai trentacinque anni, è possibile procedere con la costituzione di una srl semplificata; anche in questo caso i costi sono nettamente ridotti, come anche il capitale previsto, in particolar modo, si parla di circa 1.000€ di costi vari e di 10.000€ massimo di capitale.
Questi rimedi sono ottimali per chiunque voglia iniziare un'attività ma non può permettersi di rischiare troppo.

QUARTO STEP: DECIDERE L'AMMONTARE DEL CAPITALE SOCIALE DA METTERE A DISPOSIZIONE

Uno degli aspetti da non sottovalutare è quello inerente al capitale da mettere a disposizione per la costituzione e il sostentamento iniziale di un'impresa. Comprendere quale potrebbe essere l'ammontare di capitale da investire è molto semplice da intuire: è sufficiente fare i conti con il proprio conto in banca.
Il capitale da versare per la costituzione di una società è pari al 25% solo nel caso in cui si la costituzione imprenditoriale presenta una struttura comprensiva di almeno due soci; mentre, nel caso in cui la costituzione avvenisse con un solo socio, la percentuale di capitale sociale si alzerebbe fino a raggiungere il 100%.
A questa percentuale va poi aggiunta anche la parcella del notaio, che si aggira intorno ai 1.000€ e le spese per la vidimazione, pari a circa 400€.
Vi sono casi in cui, la fase iniziale di un startup viene supportata dal capitale di figure imprenditoriali specializzati, quali i Business Angel, i Venture Capitalist oppure da nuove tipologie di finanziamento, operanti online, come ad esempio le piattaforme di crowdfunding: ma questo è un altro discorso, già approfondito parecchie volte all'interno di questa guida (si forniscono i link a piè di pagina).

QUINTO STEP: FARE BENE I CONTI

Una volta avviata l'impresa, si dovrà tenere conto delle spese necessarie per la gestione.
Va da sé che i costi cambieranno in base al volume di affari realizzato, tuttavia, è possibile già stimare un primo budget fisso che tenga in considerazione della parcella del commercialista, pari a circa 10.000€ l'anno, oppure, nel caso in cui l'azienda costituita fosse una spa, anche i costi per il collegio sindacale, pari persino a 20.000€.

SESTO STEP: IDEARE UN PIANO VINCENTE

Possedere un business plan, redatto con coscienza imprenditoriale consente di far prendere il decollo alle aziende di nuova costituzione; ebbene sì, senza una buona idea non si va da nessuna parte e non si può pretendere di fare business.
Per redigere un ottimo business plan è indispensabile che la startup si affidi a un incubatore, conosciuto anche come acceleratore, di imprese. In caso contrario, si può anche decidere di affidare la stesura di tale importante documento ad un consulente, ma per far ciò è necessario conteggiare un budget che si aggira intorno ai 10.000€/ 20.000€.

SETTIMO E OTTAVO STEP: CERCARE IL PROPRIO FINANAZIATORE E PRESENTARE LA PROPRIA IDEA IN MANIERA BRILLANTE

Si è preferito mettere insieme i due step, in quanto fanno parte di un medesimo discorso, ovvero quello di riuscire a trovare un finanziatore ed essere in grado di accattivare la sua attenzione.
Precedentemente, si è parlato di Business Angel, Venture Capitalist e anche di piattaforme di crowdfunding come possibili strumenti finanziari, utili per le aziende neonate: niente di più azzeccato per le startup. Questi, infatti, sono i profili che si dedicano alla ricerca di imprese da finanziare, tuttavia, siccome quest'ultime non posseggono né una storia economica alle spalle né tantomeno un sicuro profitto, gli imprenditori devono essere abili nel cercar di emozionare il potenziale donatore, mediante la presentazione del proprio progetto in maniera ottimale: in questo caso, le immagini e i video possono rappresentare un punto di forza per la propria idea.
Inoltre, tali investitori, non servono alla startup solamente a livello economico, ma anche sul versante delle esperienze; sovente, tali figure finanziarie provengono da un passato da ex imprenditori e sono ben disposti a fornire il proprio know how: avere al proprio fianco un buon consigliere è di fondamentale importanza.

NONO STEP: FAR PARTECIPARE I PROPRI DIPENDENTI AL CAPITALE DELLA SOCIETÀ

Al fine di rendere il lavoro dei propri dipendente più partecipativo, è possibile coinvolgerli nel capitale della società.
Inoltre, per il datore di lavoro è possibile optare per le assunzioni a 36 e 48 mesi, prima di trasformarle a tempo indeterminato, per le quali è prevista un'esenzione previdenziale notevole.

DECIMO STEP: PREPARARE LA PROPRIA STARTUP ALLA VENDITA

Questo decimo step sembrerebbe proprio una contraddizione per quanto detto fino adesso, però è tutto vero: una startup, come gran parte delle imprese, ha un proprio ciclo di vita e, arrivata ad un certo punto, essa dovrà mettere in conto l'exit, ovvero la vendita.
In Italia, tale concetto è poco supportato, in quanto un presunto fallimento riecheggia come un'azione infamante, in realtà, anche su questo versante, il Decreto Crescita Bis ha cercato di allargare gli orizzonti, in modo tale che il fallimento di un'azienda dovrebbe risultare molto più semplice.  

ULTERIORI INFORMAZIONI

Qui di seguito, si forniscono i link agli articoli presenti all'interno di questa guida che trattano delle figure dei finanziatori di sartup più noti.

Crowdfunding: che cosa è? A chi si rivolge? Come-funziona?

Che cosa si intende per venture capital e venture capitalist?

Quali sono le principali differenze tra un business angel e un venture capital?

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Dott.ssa Sara Tomasello
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