Il piano di ammortamento in un mutuo: guida completa
Quando si stipula un mutuo, si deve poi rispettare la sua estinzione graduale. Proprio il piano che stabilisce le tappe attraverso le quali il debito andrà infine ad estinguersi nei tempi prefissati è detto ammortamento. Una volta che sia stata stabilito il termine ed i periodi di tempo per il pagamento delle singole rate di eguale importo (che può avvenire per mese, trimestre, semestre), si procede quindi al calcolo del relativo interesse a scalare. Ognuna delle rate in cui è stato ripartito il piano di ammortamento, è comprensiva di capitale e interessi.
Va però precisato che la quota di interesse di ognuna delle rate diminuisce a mano a mano che il capitale è sottoposto alla graduale riduzione derivante dal pagamento delle rate precedenti.

(Il piano di ammortamento va studiato con molta attenzione prima di firmare il contratto di mutuo)
I piani di ammortamento vengono solitamente calcolati online oppure consegnati dalla banca scelta al momento della richiesta del primo preventivo. Il loro calcolo avviene sulla base delle condizioni economiche di offerta di ogni singolo mutuo al momento della richiesta del preventivo. Andrebbe però specificato che molti di questi piani di ammortamento rappresentano soltanto delle simulazioni, che vanno considerate illustrative e non certo vincolanti, poiché:
- I piani di ammortamento per mutui a tasso variabile sono calcolati ipotizzando un tasso variabile il quale non cambia, a differenza di quanto potrebbe accadere durante il piano di rimborso del mutuo. Questo accade poiché è materialmente impossibile, meno di non avere doti paranormali, ipotizzare con certezza l'andamento futuro degli indici di riferimento che fanno da base al mutuo a tasso variabile (Euribor e BCE) e che vengono utilizzati al fine di calcolare l'importo della singola rata futura del mutuo.
- I piani di ammortamento in fase di preventivazione vengono calcolati sulla base delle condizioni economiche offerte dalla banca al momento della richiesta del preventivo, le quali possono sempre mutare e a volte anche in maniera considerevole, fra il momento in cui avviene la richiesta del primo preventivo e quello in cui il richiedente può apporre la sua firma che sancisce l'effettiva stipula o sottoscrizione del mutuo.
Piano di ammortamento alla francese
Va ricordato a questo punto che esistono diversi piani di ammortamento del mutuo. Ad esempio, c'è il piano di ammortamento detto all'italiana, il quale prevede quote di capitale dello stesso importo e quote di interessi decrescenti (sfociando di conseguenza in rate decrescenti con lo scorrere del tempo) oppure quello che prevede l'ipotesi inversa, ovvero a rate crescenti nel tempo.
Ma il piano di ammortamento più diffuso nel nostro Paese, ove rappresenta quasi la totalità dei mutui erogati a privati e famiglie, è il cosiddetto piano di ammortamento alla francese.
In questo caso, la rata del piano di ammortamento viene strutturata mediante il concorso di una quota capitale crescente nel tempo e una quota interessi decrescente. Proprio per questo, nel primo periodo si pagano soprattutto gli interessi, mentre mano a mano che il capitale viene restituito, l'ammontare degli stessi diminuisce in concomitanza con l'aumento della quota di capitale. Va specificato che proprio la modalità di calcolo degli interessi comporta una conseguenza di grande rilievo: in caso di eventuali rialzi dei tassi, soprattutto ove avvengano nelle rate finali del rimborso, le conseguenze finanziarie per chi deve rimborsare il mutuo hanno un impatto scarsamente significativo, proprio perché ormai il debito residuo è basso, e quindi l'interesse calcolato da pagare è tendenzialmente non troppo pesante. Mentre il caso inverso può rivelarsi catastrofico.

(Il piano di ammortamento più utilizzato in assoluto è quello alla francese)
Se applicato ad un mutuo a tasso variabile, il piano di ammortamento francese prevede due tipologie di piano di ammortamento:
- Piano di rimborso ricalcolato per rata (detto anche piano di ammortamento francese classico). In questo caso il piano di rimborso del mutuo viene ricalcolato su base mensile in seguito alle variazioni del tasso di interesse, con quello nuovo chiamato a fare da fondamento per il calcolo. La rata viene quindi ricalcolata sul debito residuo del mese precedente, la quota interessi sul debito residuo, mentre per quanto riguarda la quota capitale discende dalla differenza fra la rata di periodo e la quota interessi.
- Piano di rimborso fissato alla stipula (detto anche piano di ammortamento francese modificato). Si tratta di un piano di rimborso che viene delineato dalla banca erogante al momento della stipula, in cui le quote capitale vengono determinate lungo tutto il corso della durata del mutuo avendo come base il tasso iniziale. In tal modo le quote capitale vengono praticamente congelate e sulle stesse vanno a sommarsi le quote interessi calcolate mensilmente con il tasso rilevato durante il periodo preso in considerazione. In base a questo modo di calcolo, l'importo della rata finale è la risultante della somma della quota capitale iniziale (calcolata con il primo tasso di interesse) e la nuova quota interessi.
Restituzione anticipata
La determinazione del compenso dovuto è lasciata alla libertà contrattuale, ma allo stesso tempo il suo ammontare non potrà essere eccessivamente oneroso, in quanto una tale eventualità andrebbe a pregiudicare un diritto che viene invece riconosciuto al mutuatario dalla legge.
Il ritardato pagamento
Naturalmente la rata concordata deve essere corrisposta con puntualità. Il caso contrario, infatti, fa scattare l'applicazione degli interessi di mora. Inoltre, in determinati casi, l'istituto bancario che ha erogato il credito può invocarlo come causa di risoluzione del contratto. Il ritardato pagamento scatta quando non sia stato effettuato tra il 30° e il 180° giorno dalla scadenza della rata.
In caso di mancato o ritardo pagamento di una rata il debitore può essere dichiarato moroso. Chi non può pagare per sopravvenuti motivi la rata del mutuo, può chiederne la sospensione, grazie ad un provvedimento approvato all'interno della Legge di Stabilità 2015. Va però precisato che la sospensione in questione non è a costo zero e che va di conseguenza attentamente valutata.
- la precisa imputabilità del ritardo al debitore;
- la costituzione in mora, ovvero l'atto formale con il quale il creditore richiede al debitore l'adempimento del pagamento, come concordato in sede contrattuale.
Affinché venga a verificarsi la mora del debitore, è assolutamente necessario che il creditore ne faccia richiesta per iscritto o tramite intimazione. Nel caso la banca si sia vista ritardare il pagamento della rata concordata almeno sette volte, può invocare l'evento come causa di risoluzione del contratto di mutuo. Proprio in conseguenza di ciò, la risoluzione può essere richiesta solo una volta che sia decorso il termine di 180 giorni dalla scadenza della rata senza il saldo da parte del debitore.
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