Contributi e incentivi a fondo perduto per aprire un franchising: tutti i consigli, le informazioni utili SUL COME FARE e le CLAUSOLE

Se si ha l'idea di creare la propria posizione lavorativa con un investimento minimo, in quanto non si desidera restare per troppo tempo legati a un debito, un contributo a fondo perduto per aprire un franchising è l'ideale per ottenere un capitale da rimborsare SOLO IN PARTE.

I contributi a fondo perduto per l'avvio di un'attività imprenditoriale in franchising sembrano essere la soluzione ideale per chi da tempo sogna di crearsi la propria attività lavorativa da sé e di lavorare in totale autonomia. L'ottenimento di un contributo a fondo perduto permette infatti di fruire di un capitale con un rimborso non complessivo della somma di cui si è beneficiato. Più nel dettaglio: l'importo ottenuto con il contributo a fondo perduto non deve essere rimborsato completamente, in base a percentuali stabilite in sede contrattuale.

I contributi a fondo perduto per FRANCHISING: TIPOLOGIA DI INVESTIMENTO

I contributi a fondo perduto per l'avvio di un'attività imprenditoriale in franchising sono organizzati e gestiti dalla Invitalia - Sviluppo Italia, la quale indica tra questa tipologia di agevolazioni tutte le forme di finanziamento che comprendono l'avvio, l'acquisto e la gestione di beni e servizi per l'attività imprenditoriale in franchising, in base ai seguenti criteri:

  • investimenti con una parte con contributo a fondo perduto e la restante rimborsabile con mutuo a tasso di interesse agevolato;
  • investimenti con contributo a fondo perduto che può arrivare a coprire fino al 95% del totale delle spese ammissibili per l'avvio dell'attività imprenditoriale in franchising;
  • investimenti per la gestione dell'attività imprenditoriale con un contributo a fondo perduto - anche su base pluriennale .

I contributi a fondo perduto per FRANCHISING: CAPITALE EROGABILE

I contributi a fondo perduto per l'avvio di un'attività imprenditoriale in franchising sono concessi entro il limite comunitario "de minimis", il quale prevede che lo Stato e le altre Amministrazioni pubbliche possano erogare aiuti alle imprese solo nel limite di determinati massimali, fissati in percentuale sugli investimenti, autorizzati espressamente dalla Commissione europea. Ogni progetto di legge che ha per oggetto dei finanziamenti agevolati deve essere notificato alla Commissione stessa. Fanno eccezione - oltre ad alcune categorie di aiuti esentati dalla notifica sulla base di specifici regolamenti di esenzione - gli aiuti di piccola entità, definiti dalla Unione Europea de minimis.

Le pubbliche autorità possono erogare aiuti alle imprese di qualsiasi dimensione, in regime de minimis, senza obbligo di notifica, nel rispetto delle condizioni di cui, attualmente, al regolamento CE della Commissione n. 1998/2006. L'importo totale massimo degli aiuti di questo tipo ottenuti da una impresa non può superare, nell'arco di tre anni, i 200.000 euro. L'erogazione del capitale a fondo perduto avviene in un'unica soluzione o in tranche, che prevendono l'erogazione in base allo stato di avnazamento dei lavori, in misura tra il 30-60% del totale dell'investimento. Per avere maggiori informazioni, si consiglia di leggere anche la nota alla fine dell'articolo in cui si riportano le dettagliate disposizioni della Commissione sul regime de minimis.

I contributi a fondo perduto per FRANCHISING: SPESE FINANZIABILI

I contributi a fondo perduto per l'avvio di un'attività in franchising coprono le spese per l'acquisto di beni, attrezzature e materiali per l'avvio dell'attività di produzione, le spese di gestione e le spese per gli investimenti riguardanti la formazione, l'acquisto di brevetti o materiale utile per avviare l'attività verso l'innovazione tecnologica. Per comprendere meglio si osservi la tabella sottostante in cui sono riassunte tutte le voci spesa ammissibili nel contributo a fondo perduto:

SPESE FINANZIABILI CON IL CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO PER FRANCHISING TIPOLOGIA SPESA
SPESE INVESTIMENTI RISTRUTTURAZIONE DI IMMOBILI - FINO AL 10% DEL VALORE DELL'INVESTIMENTO COMPLESSIVO.
SPESE ACQUISTO
  • ATTREZZATURE;
  • MACCHINARI;
  • IMPIANTI;
  • ALLACCIAMENTI.
SPESE DI GESTIONE ATTIVITA'
  • MATERIALE DI CONSUMO;
  • SPESE UTENZA;
  • SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI;
  • GARANZIE ASSICURATIVE;
  • PRESTAZIONI DI SERVIZI;
  • ONERI FINANZIARI;
  • CANONI DI LOCAZIONE.

I contributi a fondo perduto per FRANCHISING: REQUISITI

Per richiedere un contributo a fondo per l'avvio di un'attività imprenditoriale in franchising, il soggetto titolare di una ditta individuale o di società, in cui almeno il 50% dei soci detiene la metà del capitale sociale o delle quote deve possedere:

  • età anagrafica superiore ai 18 anni;
  • essere inoccupato;
  • residente nel territorio nazionale da almeno sei mesi;
  • la sede legale e operativa della società deve essere nel territorio nazionale;
  • l'attività di franchising deve essere convenzionata con Invitalia;
  • obbligo di mantenere l'attività imprenditoriale aperta per almeno 5 anni.

ATTENZIONE: il requisito ultimo di convenzione con Invitalia è il solo richiesto per la presentazione della domanda di contributo a fondo perduto il quale permette di circoscrivere i brand e franchisor ammissibili alla creazione di nuove attività imprenditoriali.

I contributi a fondo perduto per aprire un FRANCHISING con INVITALIA: come scegliere?

Qui di seguito si propongono alcuni franchisor convenzionati con INVITALIA che permettono di farsi un'idea sulla possibilità di creazione della propria attività imprenditoriale in franchising , il settore e l'investimento necessario:

FRANCHISING CONVENZIONATO CON INVITALIA SETTORE PRODUTTIVO IN FRANCHISING INVESTIMENTO NECESSARIO
LEADER MOBILE PUBBLICITA' 9.500 EURO
K2 CENTRO ESTETICO 15.000 EURO
CELLULOPOLI TELEFONIA 24.000 EURO
YOGURTHLANDIA ALIMENTARI 29.000 EURO
CAMOMILLA MODA 50.000 EURO
ERBOLARIO SALUTE E BELLEZZA
86.000 EURO

I contributi a fondo perduto per FRANCHISING: A CHI RIVOLGERSI?

Per ottenere un contributo a fondo perduto per avviare la propria attività imprenditoriale in franchising è consigliabile rivolgersi direttamente all'INVITALIA o presso la camera di commercio del proprio comune di residenza. E' infatti l'Invitalia, che ha il compito di valutare l'idea imprenditoriale del soggetto proponente, analizzandone la fattibilità i realizzazione dal punto di vista economico e dal punto di vista dei reali guadagni e ricavi, in rapporto alle situazione territoriale e al preventivo spesa.

E' anche possibile ottenere delle dettagliate informazioni sui bandi disponibili nel periodo in cui si desidera presentare la propria richiesta rivolgendosi agli sportelli della propria provincia. Per redigere invece il business plan da presentare per accedere con maggiore successo alla richiesta del contributo a fondo perduto per l'apertura della vostra attività in franchising, si consiglia di consultare il sito dedicato alla progettazione del business plan e/o anche la pagina dedicata al business plan.

I contributi a fondo perduto per FRANCHISING: DOCUMENTAZIONE

Per presentare domanda per un contributo a fondo perduto per avviare la propria attività imprenditoriale in franchising è necessario presentare una particolare documentazione che certifichi il proprio stato di inoccupazione, la titolarità di una ditta individuale ma soprattutto il progetto della vostra impresa: il business plan. Il progetto comprende l'analisi del territorio in cui si desidera avviare la propria attività di franchising, lo studio di fattibilità, l'investimento spesa, i presunti guadagni e i ricavi effettivi, elementi che verranno valutati in sede di stipula delle graduatorie di aventi diritti al contributo.

Se non siete pratici nella creazione e progettazione di questa tipologia di piano di marketing per la vostra attività, è anche possibile rivolgersi a un franchisor, un addetto competente alla stesura di questa forma di business plan, ma vi sono anche dei link utili che insegnano o danno delle informazioni dettagliate sulla creazione di un business plan di successo, legato proprio alla presentazione della domanda di ottenimento di particolari agevolazioni o finanziamenti europei.

Aprire un'attività imprenditoriale in FRANCHISING: COME FUNZIONA IL FONDO PERDUTO?

Il contributo a fondo perduto per l'apertura di un'attività imprenditoriale in franchising consente di ottenere il capitale necessario per sostenere le spese di avvio, l'acquisto di bene e servizi per supportare l'attività lavorativa, permettendo di rimborsare solo una parte della somma ricevuta con un mutuo con tasso di interesse agevolato. Il contributo a fondo perduto permette di non rimborsare il per la gestione aziendale del primo anno di attività - in alcuni casi è anche previsto un periodo di tempo più lungo.

L'importo del capitale da rimborsare prevede un periodo di ammortamento fisso di 7 anni con rate trimestrali ed un tasso di interesse inferiore di circa il 30% rispetto alle altre tipologie di prestiti personali, stabilito in fase di stipula contrattuale e differente in base ai bandi e alle situazioni territoriali in cui è aperta l'attività. Nell'avvio dell'attività in franchising con contributi a fondo perduto, l'Iva deve essere completamente restituita e somma del contributo rimborsato in 7 anni deve essere almeno pari al 50% del contributo a fondo perduto di cui si è beneficiato.

Aprire un'attività imprenditoriale in FRANCHISING: SIMULAZIONI

Per comprendere meglio osserva anche la tabella sottostante che racchiude una simulazione di attività imprenditoriale avviata con i contributi a fondo perduto per il franchising: vediamo l'investimento, l'iva da restituire e il capitale da rimborsare:

ATTIVITA' IN FRANCHISING INVESTIMENTO RIMBORSO
CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO E PARTE RIMBORSABILE CON MUTUO A TASSO AGEVOLATO 50%+50% PIANO DI RIMBORSO DI 7 ANNI E RATE TRIMESTRALI
IVA AL 22%
100.000 EURO PARTE DA RIMBORSARE PARI AL 50% = 50.000 EURO
TOTALE DA RIMBORSARE 50.000 EURO + IVA = CIRCA 72.000 EURO

LA NORMA COMUNITARIA "DE MINIMIS"

Per comprendere meglio, si propone qui di seguito una nota alla regola comunitaria sul "regime de minimis": l'art,108, paragrafo 3 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) contempla l'obbligo di notificare gli aiuti di Stato alla Commissione europea al fine di stabilirne la compatibilità con il mercato comune sulla base dei criteri dell'articolo 107, par. 1 TFUE (ex articolo 87, paragrafo 1, TCE). Alcune categorie di aiuti possono tuttavia essere dispensate dall'obbligo di notifica in virtù del regolamento (CE) n. 994/98. La norma de minimis, così introdotta, prevede una deroga per le sovvenzioni di importo minimo. Essa stabilisce una soglia al di sotto della quale gli aiuti non rientrano più nel campo di applicazione dell'articolo 87, paragrafo 1, e sono pertanto dispensati dalla procedura di notifica di cui all'articolo 88, paragrafo 3.

LA NORMA COMUNITARIA "DE MINIMIS": la soglia minima

  • Gli aiuti concessi su un periodo di tre anni e che non superano la soglia dei 200 000 euro non vengono considerati aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, TFUE;
  • per il settore del trasporto su strada, è contemplata una specifica soglia di 100 000 euro;
  • il periodo di tre anni da prendere in considerazione corrisponde oramai a tre esercizi finanziari;
  • la soglia iniziale di 100 000 euro prevista dal regolamento (CE) n. 69/2001 è stata così raddoppiata.

LA NORMA COMUNITARIA "DE MINIMIS": gli aiuti trasparenti

Onde prevenire abusi, il regolamento si applica unicamente agli aiuti de minimis trasparenti. Un aiuto si definisce trasparente qualora sia possibile determinarne in precedenza l'importo preciso, senza necessità di effettuare un'analisi del rischio. Sono pertanto considerati trasparenti:

  • gli aiuti sotto forma di prestiti il cui importo è calcolato sulla base dei tassi d'interesse praticati sul mercato al momento della concessione dell'aiuto;
  • gli aiuti sotto forma di conferimenti di capitale quando l'importo totale dell'apporto pubblico è inferiore alla soglia de minimis;
  • gli aiuti sotto forma di misure a favore del capitale di rischio ove il regime relativo al capitale di rischio interessato preveda apporti di capitali per un importo non superiore alla soglia de minimis per ogni impresa destinataria;
  • gli aiuti sotto forma di garanzie di prestiti se la parte del prestito non supera 1,5 milioni di euro (750.000 euro nel settore del trasporto su strada). I paesi dell'Unione europea (UE) possono tuttavia concedere garanzie per prestiti superiori a 1,5 milioni di euro dimostrando, sulla base di un metodo accettato dalla Commissione, che la parte di aiuto contenuta nella garanzia non supera i 200.000 euro.

LA NORMA COMUNITARIA "DE MINIMIS": campo di applicazione e ESCLUSI

Dal campo di applicazione del regolamento sono esclusi il settore della pesca e dell'acquacoltura, la produzione primaria dei prodotti agricoli, gli aiuti all'esportazione, gli aiuti che favoriscono i prodotti nazionali, il settore carboniero, gli aiuti destinati all'acquisto di veicoli per il trasporto e gli aiuti alle imprese in difficoltà. Il regolamento si applica agli aiuti concessi alle imprese di tutti gli altri settori coprendo quindi il settore dei trasporti e, a determinate condizioni, quello della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli.

I paesi dell'UE sono tenuti a garantire che l'importo totale degli aiuti concessi ad un'impresa su un periodo di tre esercizi finanziari in qualità di aiuti de minimis non superi i 200.000 euro. Nel concedere un aiuto de minimis, i paesi dell'UE devono peraltro comunicare all'impresa l'importo dell'aiuto concessole precisando che si tratta di un aiuto de minimis e facendo esplicitamente riferimento al regolamento (CE) n. 1998/2006 di cui abbiamo già parlato sopra.

IL VIDEO INFORMATIVO SUL FRANCHISING: COSA C'E' DA SAPERE? QUALI I LIMITI?

Fino ad ora abbiamo parlato di come ottenere un contributo a fondo perduto per avviare un'attività imprenditoriale in franchising, ma non abbiamo speso nessuna parola per spiegare che cosa sia esattamente la figura dell'imprenditore in franching o franchisee: i requisiti e le clausole contrattuali del franchising, tra cui l'acquistare i prodotti solo dal franchisor e praticare dei prezzi imposti. Vediamo insieme che cosa c'è da sapere prima di scegliere di avviare questa tipologia di attività imprenditoriale:

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Maria Francesca Massa
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