Continuano a calare i prestiti e a salire le sofferenze bancarie
La situazione del mercato creditizio in Italia continua ad essere caratterizzata dal continuo calo del numero dei prestiti concessi e dall'aumento delle sofferenze bancarie. Dati che sono con tutta evidenza legati l'uno all'altro, in quanto proprio la sempre crescente difficoltà di rientrare dai crediti concessi ad aziende poi entrate in crisi o a famiglie che magari hanno visto un familiare perdere il posto di lavoro e ridursi così la possibilità di rispettare le scadenze concordate con le banche, sono all'origine della decisione delle stesse di chiudere i rubinetti del credito e rischiare di meno. I crediti difficili da recuperare sono infatti aumentati nello scorso mese di novembre nell'ordine del 18,4 per cento annuo. Un dato che, se pure in lieve miglioramento nei confronti del 19,1 per cento fatto segnare ad ottobre, conferma il momento sicuramente non facile per la nostra economia, stretta tra venti di crisi e un livello di pensioni e stipendi ancora troppo basso per poter comportare una decisa correzione di rotta. Andrebbe peraltro rilevato come la grande massa di debiti considerati in sofferenza, ha spinto l'esecutivo guidato da Matteo Renzi a studiare in concorso con Bankitalia e Banca Centrale Europea un provvedimento evidentemente teso a mettere in sicurezza il sistema bancario tramite un intervento dello Stato in qualità di garante per la cartolarizzazione di almeno una cinquantina di miliardi degli stessi, sui 180 attualmente esistenti. Una volta garantiti, questi prestiti verrebbero poi venduti all'istituto di Francoforte.
(Continuano ad aumentare le sofferenze bancarie in Italia)
Per quanto concerne nel dettaglio i prestiti, quelli alle famiglie sono calati dello 0,5% nel corso degli ultimi dodici mesi (contro lo 0,6% in meno fatto registrare nel mese precedente), mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti, ancora su base annua, del 2,6% (dal -3,1% segnato ad ottobre). Ragionando in termini di controvalore, i crediti non-performing hanno raggiunto alla fine di novembre quota 181,13 miliardi di euro, contro i 179.343 miliardi fatti registrare il mese precedente, attestandosi ad un valore di realizzo stimato da Banca d'Italia a 84,847 miliardi.
Per quanto riguarda quindi la raccolta bancaria, va registrata la decisa accelerazione della crescita dei depositi nel settore privato, con il +3,5% di novembre, sempre sui dodici mesi, che migliora ulteriormente il +2,3% di ottobre. Mentre la raccolta obbligazionaria, che include i prestiti detenuti dal sistema bancario, è diminuita ancora del 17,4% dopo il -17,5% di ottobre. Dati che confermano una tendenza già intuita nei mesi passati, quella che vede gli italiani tornare a risparmiare, come del resto confermato anche da quanto ricordato da Istat a proposito del bonus da 80 euro concesso dal governo Renzi, il quale non avrebbe inciso sui consumi proprio perché i nostri connazionali hanno pensato bene di ricostituire le proprie risorse invece di spendere i soldi come sperava chiaramente l'esecutivo per allentare la recessione ormai in atto da tempo.
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