Abi: frena il calo dei prestiti
Riaprono, seppur lentamente, i rubinetti del credito da parte delle banche. Secondo l'ultimo rapporto ABI, lo scorso ottobre la dinamica dei prestiti bancari ha fatto tirare a famiglie e imprese un sospiro di sollievo. Gli istituti bancari hanno infatti erogato in Italia 1.814,9 miliardi di euro. E la somma totale prestata supera di quasi 117 miliardi, l'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.698 miliardi di euro.
Frena il calo dei prestiti
Le dinamica dei prestiti bancari lo scorso ottobre ha segnato un lieve miglioramento, pur non registrando un segno positivo, si attenua la contrazione su base annua (-1,9%) in miglioramento rispetto al -2,2% di settembre 2014 e al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. I finanziamenti a famiglie e imprese sono pressochè stabili rispetto a un anno fa (- 0,8% come variazione annua ad ottobre 2014, lo stesso valore del mese precedente).
La performance dei prestiti bancari dello scorso ottobre è il miglior risultato da maggio 2012. La dinamica positiva dei prestiti bancari registratasi ultimamente in Italia rispecchia l'analogo trend in atto anche nell'intera area Euro. Dalla fine del 2007, prima dell'inizio della crisi, ad oggi i prestiti all'economia sono passati da 1.673 a 1.814,9 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.414,5 miliardi di euro.
Tassi sempre più bassi
Il progressivo taglio dei tassi da parte della BCE (Banca Centrale Europea) ha provocato l'abbattimento dei tassi di interesse sui prestiti, assestatisi in Italia su livelli ancor più bassi, favorendo così la ripresa dei finanziamenti.
Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è ridotto al 2,92% (2,99% il mese precedente) segnando il valore più basso da novembre 2010.
Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 2,82% (il valore più basso da febbraio 2011) dal 2,97% di settembre 2014.
Prestiti a rischio, sofferenze in aumento
Ma per gli istituti di credito erogare prestiti è ancor più rischioso, il perdurare della crisi infatti ha incrementato le sofferenze lorde, passate dai 174 mld di agosto ai quasi 177 mld di settembre. Il rapporto sofferenze lorde su impieghi (tra le sofferenze lorde e il totale dei soldi prestati dalle banche) è del 9,3% a settembre 2014 (7,5% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 15,6% per i piccoli operatori economici (13,2% a settembre 2013; 7,1% a fine 2007), il 15,4% per le imprese (12% un anno prima; 3,6% a fine 2007) ed il 6,7% per le famiglie consumatrici (6,2% a settembre 2013; 2,9% a fine 2007). Aumentano a settembre anche le sofferenze nette (al netto delle svalutazioni operate dalle banche sui crediti insoluti), passando dai 79,5 miliardi di agosto agli 81,4 miliardi di settembre. Le sofferenze nette sugli impieghi totali sono aumentate al, 4,50% a settembre dal 4,41% di agosto 2014 (3,85% a settembre 2013; 0,86%, prima dell'inizio della crisi).
Il Rapporto Abi segnala inoltre la diminuzione, su base annua, della raccolta tramite obbligazioni (a medio e lungo termine): -12,7% ad ottobre 2014, tradotto in cifre, rileva una perdita di oltre 66 miliardi di euro, ragion per cui risultano essere ancora penalizzati i finanziamenti a medio e lungo termine.
Articolo letto 304 volte
Altri articoli che potrebbero interessarti
Richiedi subito un PRESTITO personalizzato | ||
---|---|---|
![]() | Sei un lavoratore Dipendente o un Pensionato? | RICHIEDI PREVENTIVO |