Banche sicure 2016: le migliori e le peggiori
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Dallo scoppio della crisi finanziaria ed economica, nel 2008, per il sistema bancario niente è stato più come prima. Ci sono stati fallimenti e salvataggi bancari, ma anche tante ricapitalizzazioni di istituti di credito in difficoltà. A distanza di otto anni pure il sistema bancario italiano ha dovuto far fronte a difficoltà culminate con un Decreto del Governo italiano al fine di salvare 4 banche in stato di crisi, Banca Marche, Etruria, Carichieti e Carife. Ma volendo dividere le banche tra migliori e peggiori, quali sono le banche sicure 2016?
Banche sicure 2016 con il FITD
Ebbene, se per banca sicura si intende quella dove i soldi dei correntisti sono al sicuro, c'è da dire al riguardo che è la legge e la normativa vigente a livello creditizio a tutelare i correntisti indipendentemente dall'istituto di credito dove è stato depositato il denaro. E questo perché tutte le banche italiane, aventi come forma societaria la società per azioni, in via obbligatoria aderiscono al FITD, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che tutela i depositi dei correntisti fino a 100 mila euro.
Banche sicure 2016, grandi e piccole
Per quel che riguarda le banche sicure, queste lo possono essere oggi ma in futuro, anche nel brevissimo termine, lo scenario può cambiare spesso anche a causa di fattori imprevedibili. Di conseguenza ci possono essere piccole e grandi banche in salute, in quanto fanno utili ed hanno i bilanci solidi, ma tale status può essere mantenuto in assenza di condizioni di mercato fortemente avverse ed a patto che il management dell'istituto di credito faccia sempre scelte giuste e lungimiranti nel garantire nel tempo i fondamentali a livello finanziario e creditizio.
Ne consegue che non è possibile stilare una classifica delle banche sicure 2016 sulla base di criteri oggettivi, ma di sicuro in un dato momento è possibile rilevare banche che, rispetto ad altre, sono in maggiori difficoltà a partire, come sopra detto, da Banca delle Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio e CariChieti, che sono state salvate dal Governo con il cosiddetto decreto 'Salva banche', e passando per il Gruppo MPS e per quelle salvate dall'intervento del cosiddetto fondo Atlante, ovverosia la Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Banche sicure 2016, depositi, azioni ed investimenti
Nel definire una banca sicura o non sicura, è più corretto invece prendere a riferimento i suoi assets, dai depositi alle azioni e passando per le obbligazioni, e rilevare se questi siano o meno detenuti dal risparmiatore o dal piccolo investitore specie a seguito dell'entrata in vigore del cosiddetto bail-in. Per esempio, se una banca in Borsa è sotto attacco speculativo, con le quotazioni che sono in picchiata, è chiaro che il possesso delle sue azioni significa detenere titoli di una banca non sicura.
Se invece le azioni della banca crollano, ed il cliente non possiede le azioni, ma ha ad esempio 30 mila euro sul conto, allora il cittadino può continuare a considerare la banca sicura per quanto sopra detto, ovverosia per il fatto che fino a 100 mila euro di depositi c'è la protezione del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Le stesse considerazioni sulle azioni, dopo l'entrata in vigore del bail in, valgono pure per le obbligazioni emesse dalla banca specie se queste sono obbligazioni cosiddette subordinate.
Nel caso in cui la banca è in difficoltà finanziaria, infatti, prima per uscire dallo stato di crisi penalizza gli azionisti, ma se questo non dovesse bastare i primi ad essere successivamente colpiti, con un default, sarebbero proprio gli obbligazionisti subordinati. Di conseguenza, una banca può definirsi sicura o meno, agli occhi di un cliente/investitore, anche in ragione degli asset finanziari detenuti tra depositi, azioni, obbligazioni ed altri investimenti.
Banche sicure 2016, la diversificazione
Per quanto detto, chi ha capitali da investire di un certo rilievo deve sempre seguire la regola aurea di diversificare evitando, per esempio, di tenere tutta la liquidità sul conto corrente di una sola banca specie se, per quanto sopra detto, i depositi superano i 100 mila euro. E questo anche perché, quando con il bail-in alla banca non basta rivalersi su azionisti ed obbligazionisti, questa sotto certi condizioni può andare ad aggredire pure i depositi per la parte che eccedente i 100 mila euro che non rientra nel paracadute del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi al quale in via obbligatoria in Italia, come sopra detto, devono aderire tutte le banche costituite come società per azioni.
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