Finanziamento con Maxi Rata, quando conviene e quali pericoli
Finanziamento con Maxi Rata: lo stanno proponendo un po' ovunque ed ha una fortissima attrattiva sul consumatore in quanto permette di pensare ad un acquisto (il caso più tipico sono auto e moto) con una rata relativamente bassa. Ma come funziona? Quali insidie si nascondono dietro questo meccanismo che permette di pubblicizzare auto da 60.000 Euro con rate da 300 Euro al mese?
Non è difficile immaginare che con una rata molto bassa per un importo molto alto o si parla di finanziamento lunghissimo, quindi un mutuo, o in fase iniziale (anticipo) ed in fase finale (maxirata) si nasconde un importo non di poco conto.
Il finanziamento con maxi rata mutua la sua logica dal leasing per beni strumentali. Nel caso del leasing solitamente si paga un canone mensile per poter utilizzare il mezzo senza doversi preoccupare di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il leasing è quella forma di finanziamento che nei primi anni 2000 veniva pubblicizzata con il motto "Prendi le chiavi e vai". Il contratto di leasing può durare solitamente da 1 anno fino a periodi di 3 anni mediamente. Al termine di questo periodo viene presentata al cliente una rosa di scelte.
- Può continuare a pagare il canone e tenere la vettura che al termine di un altro periodo variabile in base al valore del mezzo, diventerà di proprietà del cliente. Quindi il leasing si trasforma a tutti gli effetti in un finanziamento classico.
- Può "riscattare" il mezzo cioè pagare in unica soluzione il valore attuale del mezzo e divenirne proprietario.
- Può restituire il mezzo al concessionario e chiudere il contratto.
Dalle caratteristiche sopra enunciate è evidente che il leasing sia pensato proprio per esigenze professionali. Il libero professionista usufruisce del mezzo come bene strumentale alla sua attività e non è interessato al possesso. Nella dichiarazione dei redditi del libero professionista il canone di leasing diventa un costo di produzione. Le società di autonoleggio e leasing infatti spesso rivendono le auto riconsegnate dai liberi professionisti in quanto questi ultimi al termine del contratto optano molto spesso per la restituzione del mezzo e contestualmente aprono un nuovo contratto per un mezzo nuovo.
Dopo la recente significativa contrazione del mercato automobilistico e motociclistico, diverse case di produzione hanno pensato di estendere la formula del leasing ai normali clienti e non solo ai professionisti.
Il sistema del leasing è stato però adeguato alle esigenze di un mercato che tende storicamente a puntare alla proprietà del mezzo e non al suo semplice utilizzo.
Da qui il prodotto: la Maxi Rata. Il finanziamento è strutturato in 3 parti
1) Anticipo da corrispondere alla stipula del contratto e non dilazionabile
2) Piano Rateale
3) Maxi Rata da corrispondere al termine del piano rateale. In alcuni casi è possibile restituire il mezzo o rifinanziare l'importo.
Il piano rateale viene costruito su un importo totale pari a VALORE DEL MEZZO – ANTICIPO – MAXI RATA.
E' evidente quindi che se acquisto un bene del valore 15.000 Euro pagando 2000 Euro di anticipo e con un valore stimato al termine del piano rateale (ad esempio dopo 3 anni) di 5000 Euro le rate andranno calcolate sul risultato del seguente calcolo 15.000 (VALORE) – 2000 (ANTICIPO) – 5000 (MAXI RATA) = 8.000 Euro.
Su questi 8000 Euro verrà calibrato il piano rateale e su questi 8000 Euro pagheremo gli interessi. Da qui nasce la possibilità di pubblicizzare una bene di elevato valore da acquistare con rate bassissime per poi pagare o un anticipo o una maxi rata molto elevati.
Proprio di recente una casa automobilista molto prestigiosa pubblicizzava un auto da acquistare con una rata di circa 250 Euro al mese. Solamente che nelle piccolissime note scritte in basso vi erano riportati i valori dell'anticipo (11.000 Euro) e della maxi rata (12.500 Euro).
Questo dimostra quanto sia facile cadere in una trappola finanziaria ben congeniata trasformando un prodotto che per sua natura mira ad agevolare l'acquisto e il ricambio dei mezzi, in un meccanismo capestre e pubblicizzato in modo ingannevole.
Sgombrando il campo da casi di malafede come la pubblicità sopracitata, l'idea del finanziamento con la maxi rata per i privati così come il leasing per i professionisti può costituire una valida alternativa per pianificare l'acquisto di un bene mobile (auto, moto, elettrodomestici, materiale informatico) se in condizioni di totale trasparenza dell'offerta. Tale forma di finanziamento permette inoltre di spostare in avanti nel tempo la decisione se divenire proprietario del bene o muoversi verso una sostituzione. Questa logica se da un lato porta il consumatore a pagare degli interessi ed un capitale che non si concretizzerà con un proprietà permette di "liberarsi" in modo abbastanza semplice di un bene che per usura o obsolescenza andrebbe sostituito.
Da sottolineare il fatto che i finanziamenti con maxi rata finale che non prevedono la possibilità di riscatto riducono fortemente il vantaggio derivato dalla scelta di questo piano finanziario. Infatti in assenza della possibilità di riscatto il consumatore al termine del piano rateale sarà costretto a pagare o in unica soluzione o con un ulteriore piano rateale di cui non può conoscere 1,2 o 3 anni prima le caratteristiche economiche. Il rischio concreto è quello di trovarsi di fronte ad una spesa obbligatoria che in quanto in tale potrebbe indurre il consumatore a reperire il denaro ad un costo non conveniente ma dettato dall'urgenza di dover far fronte alla maxi rata.
Proprio in considerazione della maggiore tranquillità che la possibilità di riscatto può dare al consumatore solitamente in questi casa le società finanziarie applicano al piano rateale un interesse maggiore.
Quindi tirando le somme il finanziamento con Maxi Rata finale è un'ottima forma finanziaria se:
1) Le informazioni relativo ad anticipo, maxi rata e tasso del piano rateale sono dettagliatamente esplicitate al consumatore prima della stipula del contratto
2) Se la maxi rata costituisce REALMENTE una alternativa al pagamento dando la possibilità al consumatore di riscattare il bene ed uscire dal contratto senza corrispondere nulla oltre ciò che ha già corrisposto con anticipo e piano rateale.
3) Se le condizioni che permettono il riscatto sono chiare, cioè ad esempio nel caso dell' automezzo il valore pari alla maxi rata è garantito se il mezzo al termine del contratto è usurato in modo normale.
4) Se il termine "normale usura" è associato a parametri chiari e ben verificabili dal consumatore.
5) Se l'eventualità di rifinanziamento della maxi rata è vincolata ad un tasso che non può superare una soglia prestabilita e concordata con il cliente.
Tutte le eccezioni a questi 5 punti vanno attentamente vagliate dal consumatore perché dietro di esse si potrebbe annidare una condizione sfavorevole la cui evidenza si avrebbe solo al termine del contratto.
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