Ancora in calo i prestiti bancari, mentre aumentano le sofferenze

Mentre calano i tassi di interesse, ormai arrivati ai minimi, continuano a flettere anche i prestiti, soprattutto quelli alle imprese, come testimonia anche la consueta analisi mensile condotta dal'Associazione Bancaria Italiana, un report che fotografa un paradosso tutto italiano.

C'è un vero paradosso che aleggia sul sistema bancario tricolore, quello derivante dalla contemporanea presenza di tassi ai minimi e prestiti in continua flessione. Ne consegue che se da un lato per le famiglie e le imprese del nostro paese ci sarebbe a questo punto la possibilità concreta di finanziarsi a buon mercato, per effetto di tassi ormai scesi ai livelli più bassi degli anni, la strada risulta ostruita da una serie di strozzature che rendono sempre più complicato stabilire un rapporto proficuo col sistema creditizio. Un canale ostruito soprattutto per le piccole e medie imprese, tanto da spingere molti imprenditori in mano agli strozzini, come del resto segnalato da un recente report della CGIA di Mestre.

Mentre per le famiglie a tenere artificialmente alto il livello dei finanziamenti erogati sono le surroghe, ovvero la rottamazione del vecchio mutuo e la sua sostituzione con un nuovo finanziamento. Tanto da poter tranquillamente parlare di credit crunch ancora in atto, con quello che ne consegue per un sistema economico che pure avrebbe disperato bisogno di grandi iniezioni di liquidità per poter riavviare un motore che sembra attualmente inceppato. Una situazione del resto ampiamente denunciata dalle associazioni dei consumatori e da quelle che rappresentano le imprese, senza però che la situazione riesca a far registrare sensibili mutamenti.

Continua il calo dei prestiti in Italia

(Continuano a calare i prestiti nel nostro paese, soprattutto alle imprese)



Anche l'analisi mensile dell'Abi, conferma la situazione di perdurante difficoltà nel rapporto tra famiglie e imprese da una parte e istituti bancari dall'altra. In base alle statistiche elaborate dall'associazione che riunisce le imprese creditizie del nostro paese, il totale dei prestiti ai residenti in Italia sarebbe sceso ad ottobre dell'1,9%. Per i fanatici del bicchiere mezzo pieno, va peraltro registrata una discreta frenata della caduta, se si considera che in settembre il calo era stato del 2,2%, mentre un anno prima era stato ancora più pesante raggiungendo il meno 4,5%. Prendendo nel loro insieme i finanziamenti a famiglie e imprese, il calo complessivo si attesta allo 0,8%.

L'analisi di Abi prende in considerazione anche i costi e su questo versante va segnalato come il tasso medio sui nuovi mutui sarebbe sceso al 2,92%, contro il 2,99% di settembre, un dato che rappresenta il minimo da quattro anni a questa parte. Il tasso medio dei nuovi finanziamenti alle imprese sarebbe invece calato al 2,82%, un livello che rappresenta a sua volta il più basso dal febbraio del 2011.
In deciso aumento anche le sofferenze bancarie, che al netto hanno sfondato il tetto degli 80 miliardi, attestandosi a 81,4, con un incremento intorno ai 10 miliardi in un solo anno. Le sofferenze lorde sono a loro volta salite a 177 miliardi, un dato che rappresenta il 9,3% degli impieghi, livello che è il più elevato dal giugno 1998, ovvero da quando hanno avuto inizio le rilevazioni. 
Infine va registrato ad ottobre il calo del 12,7% della raccolta a medio e lungo termine, a fronte di una crescita del 2,6% per quanto riguarda i depositi.

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Dott. Dario Marchetti
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