Deutsche Bank lascerà il Regno Unito in caso di Brexit?
Continuano ad addensarsi nuvoloni sul cielo della costruzione europea. Se nei mesi passati in tanti si sono esercitati a discettare di possibile Grexit, ovvero dell'uscita della Grecia dalla zona euro, ora a far realmente paura è il Brexit, ovvero la possibile uscita della Gran Bretagna dall'Europa unita. Un pericolo molto concreto, dopo la vittoria dei conservatori alle elezioni e la promessa di Cameron di indire un referendum al proposito.
La mossa di Deutsche Bank
Nel dibattito scatenatosi dopo l'annuncio di Cameron, è entrata con tutto il suo peso anche Deutsche Bank. La maggiore banca privata tedesca, nel caso il popolo britannico dovesse votare per la fuoriuscita dall'Unione Europea, ha infatti annunciato che abbandonerebbe la City. L'istituto teutonico sta seriamente valutando l'ipotesi di trasferire le principali operazioni in patria nel caso di una probabile vittoria degli euroscettici e si è premurata di farlo sapere in via ufficiale.

( In caso di Brexit Deutsche bank lascerà il Regno Unito)
Le conseguenze di un addio
Si tratta di un annuncio abbastanza eclatante, se si pensa che attualmente la Deutsche Bank fornisce lavoro a circa 8 mila dipendenti nel Regno Unito. La banca tedesca è la prima in assoluto a fare un annuncio di questo genere, che può essere considerato il segnale più evidente della paura da parte del mondo bancario di una possibile erezione di barriere sgradite alle operazioni di investimento tra i due blocchi europei che verrebbero a costituirsi in conseguenza del Brexit.
Una mossa improvvida?
Allo stesso tempo, andrebbe messo in rilievo come una mossa di questo genere potrebbe causare un ulteriore irrigidimento da parte dell'opinione pubblica contraria a rapporti stretti con il resto del continente europeo, venendo interpretata come un tentativo di ingerirsi nella politica di uno stato sovrano. Proprio quello che in fondo i detrattori dell'unione continentale rimproverano alla costruzione europea. Insomma, sembra che la battaglia per il Brexit, con un referendum previsto per il 2017, sia solo alle prime avvisaglie.
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