Assicurazione sui prestiti: sempre più persone la scelgono

Sono sempre più gli italiani che decidono di abbinare ad un prestito personale anche la polizza assicurativa. Come mai questo cambiamento di tendenza?

La grave crisi economica in cui incombe il nostro paese sta mettendo in ginocchio le famiglie che, nonostante tutto, dagli ultimi dati appresi in occasione di indagini svolte nel corso degli ultimi mesi, sono sempre più gli italiani che decidono di procedere con la richiesta per un prestito personale per affrontare le spese di tutti i giorni, ma anche per effettuare gli investimenti più disparati.

Le modalità che prevedono la richiesta di un previsto sono tra le più disparate ma, nonostante ciò, sembrano essere sempre più le persone che decidono di richiedere un finanziamento e che provvedano all'abbinamento di una polizza assicurativa che tutela il credito richiesto: si tratta di un cambiamento di tendenza sempre più diffuso negli ultimi mesi e che dimostra il grande senso di responsabilità nei confronti della propria vita e della sicurezza della propria famiglia. Anche se questo vuol dire andare incontro ad una rata mensile di importo più alto.

La fotografia della situazione attuale in fatto di prestiti italiana è stata fatta da alcune società di intermediazione del credito, che hanno pubblicato questi risultati a seguito dell'analisi delle decine di migliaia di richieste di finanziamento che sono pervenute alle proprie filiali dall'inizio del 2013 fino ad oggi.

I dati pervenuti hanno messo in luce come le richieste di prestito per un importo inferiore ai 10.000 euro vengono abbinate ad una polizza assicurativa nel 9,73% degli utenti, mentre i finanziamenti la cui cifra oscilla tra i 10.000 e i 25.000 euro sono tutelati nel 12 % dei casi, percentuale che tenderà ad aumentare toccano il 15% nel caso in cui il capitale richiesto sia superiore ai 25.000 euro.

La decisione di abbinare una polizza assicurativa al contratto di prestito mette in luce un cambiamento di atteggiamento delle famiglie italiane che sembrano essere diventati più consapevoli dei rischi a cui si può andare incontro nel momento in cui non si riescono a saldare i propri debiti e dei problemi finanziari ed economici che potrebbero coinvolgere i propri cari nel momento in cui una rata non dovesse essere sanata.

E, molto probabilmente, un altro motivo che dimostra la diffusione di questa polizza è dato dal fatto che sono sempre più le società finanziarie che richiedono la stipula dell'assicurazione personale a tutela del prestito nel caso in cui il debitore si trovi nell'impossibilità di adempiere ai propri doveri di pagatore. E questo, per l'ennesima volta, dimostra come le cose stiano cambiando non solo dalla parte dei "comuni mortali" ma anche da parte di chi eroga il credito e che, in passato, si è trovato costretto a situazioni piuttosto spiacevoli che prevedevano lunghe ed estenuanti attese coinvolgendo i familiari del debitore per riavere indietro la somma di denaro pattuita nel contratto.

L'indagine presentata dagli istituti di intermediazione del credito, tuttavia, presenta delle discrepanze che si diversificano tra loro in base alle regioni italiane: la zona del nostra Paese che si presente con la più alta percentuale di persone prudenti è il Molise, che si classifica al primo posto con 14,23% di assicurazioni stipulate a tutela del prestito, mentre quella dove i debitori sono meno inclini a intraprendere questa scelta è la Basilicata, che si attesta all'ultimo posto con una percentuale pari a 8,29%.

Ad aver commentato tali risultati ci ha pensato Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney, che ha dichiarato: "Gli italiani stanno imparando a non compiere scelte avventate nel fare ricorso al credito al consumo. Complice la crisi, probabilmente, è cresciuta la percezione del rischio di non riuscire più a far fronte al debito contratto, soprattutto se ingente, e ci si tutela di conseguenza".

Manfredi dichiara infine che questa inversione di tendenza si può considerare come "Un'ottima notizia, perché denota maturità rispetto alle proprie capacità di spesa. Ci sono sicuramente margini di miglioramento: l'importante è che si valutino con attenzione il tipo di polizza e il suo costo. Meglio scegliere formule trasparenti ed economicamente sostenibili: queste informazioni sono riportate nei contratti dei prestiti, e devono essere conteggiate nel Taeg, il tasso che misura il costo effettivo del finanziamento".

Come funziona l'assicurazione a tutela del prestito? Innanzitutto bisogna considerare che l'assicurazione può essere pattuita per motivi diversi che possono differire tra loro in base alle diverse esigenze economiche o meno in cui potrebbe incorrere il soggetto richiedente del finanziamento e che possono essere racchiuse in queste tre categorie:

  1. morte prematura del soggetto finanziato;
  2. casi di disabilità avvenuta in corso del prestito;
  3. perdita del lavoro.

La polizza a tutela del prestito riguarda quella somma di denaro che va ad aggiungersi alla rata "normale" del prestito: nel caso in cui dovesse verificarsi una delle tre situazioni precedentemente segnalate e che ne dovesse derivare una situazione di inadempienza del finanziamento da parte del soggetto debitore, l'agenzia assicurativa avrà il compito di saldare il capitale residuo in modo che i familiari del titolare del contratto non siano obbligati a saldare la cifra mancante. Per far valere i propri diritti, tuttavia, è necessario presentare alla società di assicurazione il certificato di malattia o di decesso del soggetto in questione, oppure la documentazione relativa alla perdita del lavoro, come la lettera di licenziamento da parte del proprio datore di lavoro.

Giulia Ceschi
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