Cessione del quinto e incentivi all'esodo: quando e come è possibile ottenerli

Cessione del quinto dello stipendio e incentivi all'esodo: cos'è esattamente, quando, come è possibile ottenerli? Il reddito assegnato dal datore di lavoro al suo dipendente per la risoluzione consensuale del contratto di lavoro come può essere utilizzato? Che valore ha rispetto al TFR?

Un caso particolarmente frequente al giorno d'oggi è che un'azienda abbia la necessità di ridurre il personale e che scelga le differenti possibilità per sistemare i propri dipendenti: alcuni scelgono il prepensionamento per i soggetti che hanno già maturato un certo livello di anzianità di servizio; altri scelgono di richiedere il consenso della risoluzione del contratto di lavoro attraverso delle somme di denaro per portare allo scioglimento anticipato del contratto di lavoro; altri ricercano la soluzione nell'incentivo all'esodo che perette di corrispondere una somma, denominata incentivo all'esodo, al proprio dipendente per interrompere il rapporto di lavoro in maniera del tutto consensuale.

E' possibile, però, che il dipendente in questione che subisce la richiesta della fine del contratto di lavoro, nonostante la proposta di un capitale che andrà a risarcire la fine del rapporto lavorativo abbia in corso una cessione del quinto, ovvero un finanziamento di durata massima di 10 anni, la cui somma viene detratta automaticamente dalla retribuzione mensile. Cosa fare in questo caso? Per comprendere meglio cosa sia l'incentivo all'esodo, a cosa corrisponde e come muoversi in questa situazione è necessario avere delle informazioni dettagliate sulla tassazione e sul calcolo dell'importo dovuto.

Incentivo all'esodo: cos'è?

L'incentivo all'esodo è un reddito da lavoro dipendente erogato dal datore di lavoro nel caso di risoluzione anticipata consensuale del contratto di lavoro. Il capitale versato dal datore di lavoro al suo dipendente deve essere sottoscritto da entrambe le parti con il consenso dei due: la somma è infatti dovuta come sorta di risarcimento a mezzo di un accordo individuale o sindacale. La somma erogata dal datore di lavoro è un capitale slegato dal TFR maturato durante il servizio per cui il trattamento di fine rapporto è in ogni caso dovuto al dipendente.

Incentivo all'esodo: TASSAZIONE

Il capitale relativo agli incentivi all'esodo non costituisce cumulo con la somma del trattamento di fine rapporto e al momento del versamento è soggetto ad imposta IRPEF e al regime di tassazione separata, applicando la stessa aliquota di tassazione del TFR. La somma dovuta dal datore di lavoro può essere corrisposta in un'unica soluzione o a rate, calcolata in base agli anni di anzianità di servizio, lo status famigliare e altri fattori che possono essere riassunti nello schema sottostante:

  • anzianità del soggetto lavoratore;
  • anzianità di servizio;
  • numero dei componenti famigliari a carico.

INCENTIVO ALL'ESODO: QUANDO?

Il limite all'erogazione degli incentivi all'esodo è quella della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro che deve essere frutto di un accordo da entrambe le parti: datore di lavoro e dipendente. La somma che costituisce l'incentivo all'esodo per la fine del rapporto di lavoro non è, infatti, dovuta, se la risoluzione del contratto è effettuata in forma individuale.

Incentivo all'esodo: CALCOLO DEL CAPITALE e LIMITI

Per calcolare il capitale dovuto come incentivo all'esodo si deve considerare la retribuzione dell'ultima busta paga al netto: questa è la base sulla quale viene stabilita la quota complessiva dell'incentivo calcolata in funzione dell'aliquota del trattamento di fine rapporto.

L'incentivo all'esodo deve essere corrisposto al dipendente entro il termine mensile successivo della sottoscrizione consensuale della risoluzione del contratto di lavoro. Si ricorda che la somma erogata con l'incentivo all'esodo non una retribuzione imponibile ai fini previdenziali e che il requisito fondamentale del corrispondere l'importo è la forma consensuale della risoluzione del contratto di lavoro.

In base alla normativa Inps in materia previdenziale NON sono redditi imponibili ai fini previdenziali le somme differenti dagli incentivi ma versate con la finalità di costituire una sorta di risarcimento per lo scioglimento consensuale del rapporto di lavoro o anche i versamenti effettuati dal datore di lavoro per far recedere anticipatamente il suo dipendente in caso di effettiva necessità di chiudere il rapporto di lavoro (come in caso di fallimento dell'azienda, prepensionamento necessario a fronte della riduzione del personale, etc).

Cessione del quinto e licenziamento con incentivo all'esodo: COME FARE?

Se il soggetto lavoratore con in corso una cessione del quinto incorre nel licenziamento e il datore di lavoro propone in via consensuale il corrispettivo di un incentivo all'esodo, questa somma va a confluire insieme al TFR nel capitale residuo da restituire alla finanziaria fino al all'estinzione del debito. L'incentivo all'esodo è infatti una somma slegata dal capitale del trattamento di fine rapporto ma comunque soggetta a costituire una garanzia per l'agenzia creditizia in caso di mancata risoluzione delle rate del capitale finanziato e in caso di perdita di impiego.

Ora vi starete chiedendo, e l'assicurazione stipulata in fase di sottoscrizione della cessione del quinto in caso di decesso prematuro del soggetto beneficiario del prestito e di perdita di impiego? Ebbene, la polizza assicurativa rischio vita e impiego deve provvedere a saldare il capitale residuo del suo cliente nel caso questo abbia una cessione del quinto in corso sullo stipendio. In questo caso è anche possibile che, in caso di interruzione temporanea dell'attività lavorativa, come cassa integrazione o altre forme di interruzione di lavoro momentanee, l'agenzia assicurativa si sostituisce al suo cliente nel pagamento delle rate mensili.

IN SINTESI: il RUOLO DELL'ASSICURAZIONE nella restituzione del capitale

In sintesi, il premio della copertura assicurativa rischio vita e impiego è la garanzia del recupero del capitale finanziato con il quale l'agenzia creditizia copre il capitale residuo dovuto rifacendosi sul TFR maturato durante gli anni di servizio del soggetto lavoratore. L'incentivo all'esodo è un capitale in più che costituisce una somma utile per raggiungere più velocemente la restituzione di tutto il capitale dovuto, senza eventuali maggiorazioni o pignoramento sui bene del soggetto finanziato.

LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA: CHI PAGA LA CESSIONE DEL QUINTO?

Nel caso in cui la fine del rapporto di lavoro sia sia imputabile direttamente al soggetto, la polizza assicurativa non ha l'obbligo di corrispondere la somma dovuta per la regolare risoluzione del finanziamento con cessione del quinto.

Il capitale corrisposto dall'agenzia assicurativa non è a fondo perduto e deve essere restituito dal cliente al momento della sua integrazione al lavoro presso un'altra azienda. Per limitare il capitale da restituire successivamente con la sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro, il capitale avuto con l'incentivo all'esodo diventa una somma utile da versare insieme al TFR per risolvere il credito residuo con l'agenzia con la quale si è stipulata la cessione del quinto. In questo modo si ha la possibilità di avere una minore liquidità ma anche un minor debito.

PER RICAPITOLARE: cessione del quinto, assicurazione e incentivo all'esodo

Per ricapitolare e comprendere meglio, osserva la seguente tabella in cui è mostrato il caso di cessione del quinto in corso, perdita del posto di lavoro e erogazione dell'incentivo all'esodo:

LICENZIAMENTO: POLIZZA RISCHIO IMPIEGO
CESSIONE DEL QUINTO IN CORSO
INCENTIVO ALL'ESODO
  • RIMBORSO DEL CAPITALE RESIDUO DA PARTE DELL'AGENZIA ASSICURATRICE;
  • RICHIESTA DEL TFR;
  • RICHIESTA INCENTIVO ALL'ESODO.
  • RATA MENSILE CORRISPOSTA DALL'ASSICURAZIONE;
  • PERDITA DEL TFR;
  • PERDITA DELL'INCENTIVO ALL'ESODO.
  • L'ASSICURAZIONE SI SOSTITUISCE AL CLIENTE NELLA RISOLUZIONE DEL FINANZIAMENTO;
  • TFR E INCENTIVO ALL'ESODO PER IL RIMBORSO DELLE RATE DOVUTE.

PERDITA DEL LAVORO PER CAUSE IMPUTABILI AL SOGGETTO:

  • NESSUN SALDO DOVUTO DALL'AGENZIA ASSICURATRICE.
Maria Francesca Massa
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