Caduta spread e quantitative easing: il 2015 si prospetta favorevole per i mutui
Come si prospetta il 2015 per il mercato finanziario? Una domanda che si pongono in molti, in quanto proprio dall'andamento del credito può dipendere in larga parte la possibilità di uscire dalla fase di difficoltà in cui versa l'economia del nostro paese, con una gelata dei consumi che è proseguita anche ad onta dell'ormai controverso bonus di 80 euro concesso dal governo Renzi. Il problema rappresentato dalla stretta creditizia non si è attenuato nel corso del 2014, anche se l'Associazione Bancaria Italiana continua ad accreditare l'ipotesi contraria, che però si nutre soprattutto delle tante surroghe chieste e ottenute da chi ha approfittato del calo degli interessi per rottamare il vecchio mutuo e siglarne uno a condizioni più favorevoli. Rimane quindi da prendere con il beneficio d'inventario il 31,5% di crescita delle erogazioni vantato da Abi, mentre andrebbe allo stesso tempo ricordato il fallimento delle aste di liquidità Tltro della Banca Centrale Europea, che hanno visto le banche italiane investire i soldi ricavati in titoli di stato invece che per stimolare l'economia reale, scopo di fondo dell'operazione. Operazione che allo stesso tempo ha però consentito al nostro paese di riequilibrare il proprio debito, riappropriandosi di una parte molto importante dello stesso, in precedenza in mano ad investitori stranieri. Nei prossimi mesi, la speranza dell'esecutivo, delle imprese e delle famiglie è che il sistema bancario si decida a riaprire i rubinetti, dando un minimo di sollievo a chi necessita di risorse per poter investire o almeno riuscire ad affrontare i contraccolpi della crisi con un minimo di capacità di spesa.
(Quantitive easing e calo degli spread potrebbero regalare un ottimo 2015 ai mutui)
La situazione creata dal calo degli spread, attualmente oscillanti tra l'1,9% per un loan to value dell'immobile del 50% e il 2,4% che caratterizza un loan to value dell'80%, potrebbe in effetti saldarsi al nuovo intervento messo in cantiere da Mario Draghi, quelle misure di quantitative easing che turbano i sogni di Angela Merkel e che potrebbero avere per il vecchio continente lo stesso ruolo rivestito dai generosi finanziamenti dispiegati dalla Federal Reserve negli anni passati a sostegno dell'economia a stelle e strisce. La caduta degli spread, infatti, potrà permettere ai mutuatari di ottenere uno sconto sul finanziamento ottenuto, mentre l'istituto di credito erogatore potrà a sua volta evitare di erogare prestiti sottocosto scongiurando la possibilità di generare perdite nel medio periodo. L'immissione di nuova liquidità, a sua volta, dovrebbe consentire agli intermediari finanziari di disporre di una maggiore liquidità che potrà essere impiegata nel settore dei mutui, aumentando di conseguenza la propensione degli istituti bancari ad investire denaro al fine di generare plusvalenze, a condizioni più agevoli per la propria utenza. Proprio per questo motivo sono in molti a guardare con malcelata speranza alle mosse di Francoforte, sempre che Mario Draghi non decida nel frattempo di aderire agli inviti neanche tanto velati a dare la sua disponibilità per il Quirinale, eventualità che aprirebbe le porte della Banca Centrale Europea a candidature nel senso opposto a quello che ha caratterizzato il percorso dell'istituto centrale europeo in questi ultimi anni.
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