Un prestito con l'accesso facilitato? Ecco il prestito della speranza Caritas per le famiglie e le imprese

Quali sono le caratteristiche tecniche del prestito della speranza, gestito dalla Caritas e dall'Ufficio Diocesano? In che cosa consiste la procedura di selezione? Quali sono gli elementi che la rendono facilitata? I costi, gli esempi e le le modalità di accesso.

In questo periodo di crisi economica, una mano farebbe comodo. Molta gente si affida agli aiuti finanziari da parte delle banche, ma da qualche tempo, anche la CEI, ovvero la Conferenza Episcopale Italiana, ha ideato un fondo garanzia, dedicato a tutte quelle famiglie in difficoltà.

QUALE È LO SCOPO DEL PRESTITO DELLA SPERANZA?

Il prestito della speranza è finalizzato al reinserimento al lavoro, oppure all'avvio di una nuova attività autonoma. È possibile richiedere il finanziamento della speranza per supportare un'attività di formazione o riqualificazione professionale.

L'aiuto economico in questione viene denominato Prestito della Speranza: esso viene gestito da parte dell'Ufficio Diocesano e dalla Caritas diocesana.

Il prestito della speranza viene concesso a quelle famiglie che, al momento della presentazione della richiesta di credito, si trovano in condizioni di ristrettezze economiche e vulnerabilità sociale. L'accesso al credito della Speranza è garantito da criteri di selezione molto semplici, in modo da allargare la possibilità di ottenere un prestito anche a coloro i quali sono disoccupati da lungo tempo, per i lavoratori precari e irregolari e anche per le famiglie senza figli.

QUALI SONO LE DUE TIPOLOGIE DI PRESTITO DELLA SPERANZA? QUALE È L'IMPORTO EROGABILE?

Il prestito della Speranza si compone di due tipologie differenti di credito, ovvero le seguenti:

  • il credito sociale alle famiglie;
  • il prestito finalizzato all'attivazione di un'attività artigianale o imprenditoriale.

La prima tipologia di prestito prevede l'erogazione di un importo non superiore ai 6.000€, mentre il secondo, rivolto a persone singole o a società di persone o cooperative, consente di beneficiare un massimo di 25.000€: in quest'ultimo caso si parla di microcredito all'impresa.

Il fondo della speranza risponde del 75% del singolo finanziamento sui crediti sociali alle famiglie, mentre la percentuale si abbassa al 50% per ciò che riguarda il microcredito all'impresa.

QUALI SONO I TASSI DI INTERESSE APPLICATI AL PRESTITO DELLA SPERANZA? QUANTO COSTA IL PRESTITO DELLA SPERANZA?

Anche nei tassi di interesse, il prestito della Speranza si dimostra molto più accessibile e vicino ai bisogni della quotidianità contemporanea.

Per quel che riguarda il TAEG, applicato al prestito della speranza destinato alle famiglie, ovvero il credito sociale alle famiglie, esso viene fissato ad un massimo di 4%, mentre per il tasso del microcredito all'impresa, esso è equivalente al TAEG medio della categoria di riferimento, pubblicato da Bankitalia, al quale viene applicato uno sconto del 30% (come minimo).

Il TAEG applicato al prestito della speranza comprende le seguenti voci:

  • il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi;
  • le spese di istruttoria e apertura della pratica;
  • le spese di riscossione dei rimborsi e di incasso delle rate, qualora esse fossero stabilite dalla banca;
  • le spese per le assicurazioni, imposte dalla banca, per mezzo delle quali essa riesce a garantirsi il rimborso totale o parziale del credito;
  • le spese per l'eventuale tenuta di un conto corrente;
  • ogni altra spesa contemplata dal contratto.

QUALE È IL PIANO DI RIMBORSO PREVISTO PER IL PRESTITO DELLA SPERANZA?

Il piano di rimborso per il prestito della Speranza, qualsiasi sia la tipologia di finanziamento deliberata, si attiva al momento della decorrenza di dodici mesi dalla delibera e prevede una durata non superiore ai cinque anni.

Il rimborso, graduale, viene diluito in comode rate, le quali comprendono una quota capitale e una quota di interessi.

FACCIAMO QUALCHE ESEMPIO

Al fine di fornire un'informazione dettagliata e precisa in merito al prestito della speranza, si forniscono qui di seguito due tabelle, in riferimento a due esempi di piano di rimborso.

CASO  CAPITALE DURATA TASSO ANNUO  RATE ANNUALI  N. DI RATE  EURO 

Restituzione di un finanziamento di 6.000€ in 5 anni.

6.000€ 5 anni 4,00% 12 60 110,31€

Restituzione di un finanziamento di 25.000€ in 5 anni.

25.000€ 5 anni 8,00% 12 60 503,58

IN CHE COSA CONSISTE LA PROCEDURA DI VALUTAZIONE PER L'IDONEITÀ AL CREDITO?

L'Ufficio Diocesano,una volta ricevuta la richiesta, procede con la verifica dei requisiti soggettivi, al fine di procedere alla valutazione e all'approvazione del merito personale e sociale del richiedente. Tale procedura avviene entro quindici giorni lavorativi, a partire dal primo inserimento della pratica: l'Ufficio Diocesano trasferisce alla banca tutte le informazioni ritenute importanti.

In questo modo, la banca, una volta ricevuta la richiesta di finanziamento, accompagnata dalla valutazione effettuata dall'Ufficio Diocesano, verifica il merito creditizio e la solvibilità del cliente.

Sempre entro quindici giorni, la banca, nel caso in cui la richiesta fosse reputata idonea, invia al gestore la richiesta di attivazione della garanzia del fondo.

COME COMPILARE LA DOMANDA DI FINANZIAMENTO? QUALI SONO I DOCUMENTI DA PRESENTARE PER L'EROGAZIONE DEL PRESTITO DELLA SPERANZA?

Nel caso in cui la famiglia richiedente il prestito venisse considerata idonea all'erogazione del prestito, la domanda viene inoltrata alle banche aderenti all'accordo CEI-ABI.

Per compilare la domanda di credito, è necessario recarsi presso l'Ufficio Diocesano di appartenenza: in queste sedi, gli incaricati del servizio forniranno al richiedente tutta l'assistenza necessaria per la compilazione e per la presentazione della domanda.

Per consultare gli elenchi aggiornati delle Caritas e degli Uffici Diocesani che aderiscono all'iniziativa, è necessario consultare i seguenti link:

Per presentare la richiesta per l'erogazione del prestito della Speranza è necessario, non solo inoltrare la domanda, ma anche presentare la seguente documentazione:

  • certificato di matrimonio;
  • nel caso in cui il richiedente fosse separato dal proprio coniuge, il documento attestante lo stato di separazione con l'affidamento dei figli;
  • certificato di stato di famiglia;
  • compilazione del bilancio familiare in alternativa all'autocertificazione ISEE.

VIDEO-FOCUS SUL PRESTITO DELLA SPERANZA: QUELLO CHE ANCORA NON SAPEVI

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Dott.ssa Sara Tomasello
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