Fondo Sociale Europeo 2014-2020, i finanziamenti per l'Emilia-Romagna
Per quel che riguarda il Programma Operativo comunitario dell'Fse, il Fondo sociale europeo, per il periodo dal 2014-2020, l'Emilia-Romagna è la prima Regione italiana ad aver chiuso il negoziato. Questo è avvenuto attraverso un documento che, nello specifico, va a fissare non solo le strategie per il periodo di programmazione Ue, ma anche l'ammontare complessivo degli stanziamenti che, in accordo con quanto riporta il sito Internet della Regione Emilia-Romagna, sono pari complessivamente a 860 milioni di euro.
Trattasi di risorse che permetteranno di investire sul territorio puntando sulle persone, sul sostegno all'occupazione e sulla competitività. I finanziamenti a disposizione, tra cofinanziamento regionale e risorse statali, includono anche quelli che sono destinati al Programma Garanzia Giovani. Nel dettaglio, la provenienza delle risorse a disposizione per il Programma Operativo Fse 2014-2020 in Emilia-Romagna è la seguente:
- 393 milioni di euro di finanziamenti dall'Fse, il Fondo sociale europeo.
- 275 milioni di euro di finanziamenti provenienti da risorse statali.
- 117,9 milioni di euro è la quota del cofinanziamento regionale.
- 74 milioni di euro per il Programma Garanzia Giovani a valere sul biennio 2014-2015.
Uno degli obiettivi prioritari per la programmazione 2014-2020 in Emilia-Romagna è rappresentato dal contrasto alla dispersione scolastica ed alla riduzione percentuale di quei giovani che sono privi di una qualifica professionale. Per questo continuerà sul territorio, in linea peraltro con le linee strategiche di 'Europa 2020', l'offerta di percorsi di istruzione e di formazione professionale aventi una durata pari a tre anni.
Si investiranno però anche risorse per permettere di incrementare in percentuale il numero di coloro che sono in possesso di un titolo di studio universitario o equivalente. Da questo punto di vista l'Emilia-Romagna punterà sull'alta formazione e sulla Rete Politecnica al fine di massimizzare sul territorio le sinergie tra il sistema economico e produttivo e quello della ricerca e dell'università. Per questo, di conseguenza, saranno messe a punto non solo misure finalizzate ad agevolare la creazione di nuove imprese, ma anche l'innovazione ed il trasferimento tecnologico.
E sempre per contrastare in maniera mirata l'emergenza legata alla disoccupazione, saranno portate avanti in Emilia-Romagna azioni di politica attiva del lavoro che spazieranno fino all'anno 2020 dai tirocini al reinserimento lavorativo e passando per azioni tali da agevolare il passaggio da un'occupazione ad un'altra, l'accessibilità alle tecnologie digitali per la formazione e l'inserimento lavorativo, il rafforzamento dei collegamenti tra il mondo del lavoro ed il sistema educativo. Questo perché, sottolinea altresì l'Amministrazione regionale, per contrastare la marginalità e l'esclusione sociale occorre puntare proprio sull'istruzione e sul lavoro con un approccio integrato e mettendo sempre al centro quelli che sono i bisogni delle persone.
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