Sono un cattivo pagatore: come faccio a riacquistare il mio status originario e ottenere un prestito personale?
Quali sono gli ostacoli principali che dividono i cattivi pagatori dall'ottenimento di un prestito personale? Quali sono le metodologia per riacquistare lo status originario? Quali le fondi e i rimedi normativi e legali? Quali i costi?
Nelle banche dati viene inserita la storia creditizia di ognuno, soprattutto nei casi in cui si è stati in ritardo con i pagamenti, oppure nel caso di assegni scoperti emessi.
In tempi passati, i cittadini si trovavano iscritti in questi elenchi senza un preciso motivo, e il rifiuto di concedere un prestito da parte di una società finanziaria era all'ordine del giorno. Inoltre, i dati contenuti in questi enormi archivi creditizi non permettevano di comprendere fino in fondo fino a che punto fosse affidabile un cittadino, in quanto non veniva specificata la gravità della mancanza.
Tale problema sussistette fino all'intervento del Garante, il quale ha fatto in modo che a venire iscritti in queste banche dati fossero solamente coloro i quali non avrebbero adempiuto a pagamenti di somme ingenti o che avrebbero saltato più rate di un finanziamento.
Inoltre, grazie sempre al Garante, le banche e le finanziarie sono tenuti a comunicare la cittadino l'avvenuta iscrizione all'interno delle liste nere, in modo da concedere a chiunque di normalizzare la propria situazione nei confronti del credito.
Quasi sempre, per coloro che desiderano richiedere un prestito personale o un prestito online, lo status di cattivo pagatore potrebbe costituire un problema serio. Qualsiasi sia la causa dell'inadempienza dei pagamenti, essere un cattivo pagatore rende molto difficoltoso l'accesso ad un nuovo credito, tuttavia, è possibile riabilitare lo status originario.
In questa sede si desidera illustrare le modalità per riconquistare la condizione di partenza.
PRIMA DI INIZIARE: CHI SONO I CATTIVI PAGATORI?
Prima di iniziare il discorso su come riuscire a riacquistare lo status originario e cancellare quello di cattivo pagatore, è opportuno precisare che cosa si intende con tale ultimo termine.
Viene definito cattivo pagatore colui che riconosce di aver compiuto le seguenti:
ha saltato il pagamento di tre rate di un prestito;
ha tardato oltre due mesi il pagamento della rata di un prestito;
ha emesso assegni scoperti.
A causa di queste inadempienze, si viene segnalati presso al Centrale di Rischio, cioè ad enti ai quali si rivolgono le banche o le finanziarie per verificare la posizione creditizia di coloro che intendono richiedere un prestito personale.
Essere segnalati come cattivi pagatori significa ottenere una risposta negativa da parte delle banche al momento della richiesta di un finanziamento, in quanto la società finanziaria non considererà il cliente come capace di far fronte a determinati impegni finanziari.
QUALI SONO LE FONTI ALLE QUALI ATTINGERE SE SI DESIDERA RIMEDIARE ALLA STATUS DI CATTIVO PAGATORE?
Lo status di cattivo pagatore non è un marchio a vita, proprio per questo motivo è sempre utile sapere come muoversi per rimediare; è opportuno muoversi attraverso specifici passi, primo fra tutti, è fondamentale individuare quali siano gli istituti che si occupano di raccogliere i dati relativi ai mancati pagamenti.
La più nota è senza dubbio la Centrale Rischi della Banca d'Italia; mediante la compilazione di un modulo di richiesta, allegando anche la fotocopia d un documento di identità in corso di validità, è possibile consultare gratuitamente i dati.
Nel caso in cui si riscontrasse il proprio nome all'interno della lista dei cattivi pagatori, non c'è da allarmarsi, poiché non significa automaticamente essere un cattivo pagatore: l'elenco comprende i nomi di tutti i soggetti che hanno contratto un debito superiore ai 30.000€.
Si diventa cattivi pagatori solo quando si verificano le condizioni esposte precedentemente, ovvero quando si è insolventi.
Insieme alla Banca d'Italia, operano in parallelo anche i Sistemi di Informazioni Creditizie (Crif), i quali raccolgono mensilmente le segnalazioni delle società finanziarie sul merito creditizio di ogni cliente e tale status può essere consultato sia dalle banche sia dai privati per constatare l'affidabilità di un creditore.
Lo status di cattivo pagatore permane per un periodo di tre anni, durante i quali non è possibile porre rimedio a questa condizione.
COME CONOSCERE LA PROPRIA POSIZIONE NEL REGISTRO DEI CATTIVI PAGATORI?
In base a quanto previsto dall'articolo 7 del Codice della Privacy, ognuno di noi può conoscere l'esistenza di dati sensibili che lo riguardano: è sufficiente presentare ai vari istituti una semplice domanda nella quale si esplicita la richiesta di voler conoscere l'esistenza di dati personali, la motivazione, chi ne ha richiesto l'iscrizione e chi ne è a conoscenza.
Per rimediare allo status di cattivi pagatori, è possibile richiedere la cancellazione del proprio nome dalle banche dati, ma solo nel caso in cui il motivo è stato saldato.
Per conoscere la propria posizione nella lista dei cattivi pagatori è sufficiente redigere una domanda e inviarla tramite raccomandata presso la Centrale Rischi della Banca D'Italia.
La richiesta dovrà avere la seguente struttura:
Mittente…
Spettabile ( nome e indirizzo della centrale di rischi che detiene i nostri dati)
Oggetto: richiesta di accesso ai dati personali presenti nella vostra banca dati
Il sottoscritto… nato a… provincia… cap…, il…, codice fiscale…, residente in via…, n…, numero di telefono….
Richiede a (nome dell'ente a cui si è inoltrata la richiesta) l'accesso ai dati personali presenti nella vostra banca dati di rischio finanziario.
Luogo e data
Firma
A questa richiesta bisogna allegare anche una fotocopia di un proprio documento di identità e del proprio codice fiscale: dopo quindici giorni si riceverà una risposta, nel caso così non fosse ci si può rivolgere ad un'autorità giudiziaria.
COME FARSI CANCELLARE DALLE LISTE DI CATTIVI PAGATORI? LA PAROLA AD UN AVVOCATO
Il video seguente fornisce i consigli legali, necessari per fare essere cancellati dalle liste dei cattivi pagatori.
I costi per la cancellazione sono i seguenti:
per una ricerca nel registro informatico il costo è di 2€;
per avere un certificato che attesti i risultati della ricerca il costo è di 5€ (ai quali va aggiunto, se previsto, il costo dell'imposta di bollo);
per la richiesta di cancellazione dal registro dei cattivi pagatori il costo è di 8€.