Prestiti a protestati: cosa occorre fare per tornare in regola
Indice dei contenuti
I periodi di difficoltà economica come l'attuale, sono purtroppo contrassegnati dagli episodi che vedono i creditori in difficoltà nel loro rapporto con le banche o gli altri intermediari finanziari che hanno erogato prestiti o mutui. Come sta in effetti avvenendo anche in questo momento, con il sistema bancario messo in grande difficoltà dal problema dei cosiddetti prestiti incagliati, ovvero quei finanziamenti che sono in pratica stati resi inesigibili dall'impossibilità dei clienti di fare fronte al pagamento delle rate concordate in sede contrattuale. Un problema che ha visto scendere in campo anche il governo, con la proposta da parte del ministro Padoan di una Bad Bank in cui far convergere questi crediti, liberandone di conseguenza gli istituti bancari che li hanno attualmente in pancia.
Cosa sono i Sic (Sistemi di Informazione creditizia)
Tutte le volte che si accede al credito al consumo oppure si fa da garante per il prestito relativo ad un'altra persona, ne consegue l'iscrizione del proprio nome all'interno di un censimento del tutto particolare, quello elaborato dai Sistemi di informazioni creditizie (Sic), delegati alla raccolta di tutti i dati relativi ai contratti di prestito che banche e finanziarie provvedono a stipulare con i clienti. Le Sic più note in assoluto sono Crif, Experian e Ctc e il loro compito è assolutamente chiaro: servono infatti a valutare il merito creditizio di ogni possibile cliente in modo da poter contenere il rischio – proprio per effetto delle segnalazioni inviate di mese in mese dagli stessi istituti – di concedere nuovo credito a chi non sia in grado di rimborsarli.

(Il mancato pagamento della rata di un mutuo comporta l'iscrizione in una black list)
E' questa la strada migliore per il sistema creditizio di evitare il rischio di un possibile sovraindebitamento della clientela tale da mettere a repentaglio la possibilità di onorare il debito contratto. Sulla base delle informazioni disponibili, le informazioni nei Sic possono distinguersi in positive e in negative, naturalmente con una netta preponderanza del primo caso, se si pensa che l'archivio informatico è composto per oltre tre quarti dai nominativi di cittadini che provvedono a rimborsare regolarmente il finanziamento.
Cosa dice la normativa
A partire dal 2005 l'attività dei Sic viene disciplinata da un "Codice di deontologia e di buona condotta" il quale è stato elaborato con il fine preciso di andare a tutelare i diritti di quanti risultano censiti all'interno di questi sistemi. Una necessità derivante dal fatto che tutti possono sempre provvedere a rettificare, aggiornare e cancellare le informazioni che potrebbero essere riportate in maniera non corretta. Va peraltro messo in rilievo come nel corso degli anni siano state le segnalazioni improprie, tanto da costringere le associazioni che tutelano i diritti dei consumatori ad intraprendere una serie di battaglie a tutela dei singoli cittadini che si sono visti iscrivere erroneamente e quindi gravare di un merito creditizio non rispondente alla realtà.
Cosa succede in caso di insolvenza
Gli episodi di insolvenza da parte dei debitori continuano però ad aumentare e questo comporta anche un restringimento della possibile platea di banche e finanziarie, aggiungendo di conseguenza problema a problema. Quando un debitore non è in grado di onorare il pagamento delle rate concordate all'atto della stipula del contratto, il suo comportamento viene infatti ad essere oggetto di registrazione da banche e finanziarie, o peggio ancora, dalla Camera di Commercio, rendendo quindi notevolmente più complicato un ulteriore accesso al credito. Per chi incappa in questa disavventura, esistono comunque alcune strade percorribili.
I prestiti a protestati e cattivi pagatori
La prima strada da tentare per chi è stato inserito in una lista nera, è sicuramente la strada di un nuovo finanziamento, rivolgendosi agli istituti di credito i quali consentono di ricevere finanziamenti avendo tra i loro scopi l'erogazione di prestiti a protestati e cattivi pagatori. In tal modo diventa possibile, a patto di rispettare il nuovo contratto siglato, saldare un debito pregresso ed abbreviare di conseguenza la permanenza nelle liste nere. Va infatti ricordato che l'iscrizione a questi particolare registri ad uso interno del sistema creditizio non è indelebile e può anzi risultare tanto più breve quanto più rapidamente viene estirpato alla radice il problema che l'originata.
Quanto dura la permanenza nella blacklist dei cattivi pagatori
Per quanto concerne i cattivi pagatori, la segnalazione di eventuali ritardi nei rimborsi rateali relativi ad un finanziamento rimane nelle liste del CRIF per un periodo compreso tra uno e tre anni. In particolare:
- per tutti i ritardi nei pagamenti che arrivino a due rate,la segnalazione al CRIF rimarrà in attività per i 12 mesi successivi alla regolarizzazione del problema finanziario, a patto che non si registrino nel lasso di tempo considerato ulteriori ritardi;
- per i ritardi dalle tre rate in poi, l'attesa per la risoluzione del problema andrà ad allungarsi a 24 mesi, trascorsi i quali il nome sarà eliminato dall'elenco;
- per i finanziamenti non rimborsati, il tempo di permanenza nelle liste arriva invece a 36 mesi, i quali inizieranno a decorrere dalla data di estinzione del finanziamento prevista in origine oppure a partire dall'ultima segnalazione elevata a carico dell'inadempiente da parte dell'istituto di credito interessato.

(Il proprio nome può comunque essere cancellato dalle liste nere del sistema creditizio)
Va comunque ricordato che la cancellazione automatica dalla lista dei cattivi pagatori non ha riflessi sulla situazione debitoria del diretto interessato e, in particolare, con l'obbligo da parte di questi di saldare il debito rimasto in sospeso con l'istituto finanziario che ha concesso il finanziamento.
La cancellazione dei protestati alla Camera di Commercio
Per quanto riguarda invece i protestati, che vengono ad essere iscritti nel Registro Informatico della Camera di Commercio, le modalità di cancellazione ad essi riservate dipendono dal disguido finanziario di cui si sono resi protagonisti. Ove si tratti di cambiali non pagate, una volta che sia stato saldato tutto il dovuto si rende necessario rivolgersi agli uffici competenti della Camera di Commercio, avendo cura di fornire tutta la documentazione richiesta relativa all'effettiva risoluzione del debito in oggetto. Un procedimento che può essere portato avanti utilizzando gli appositi moduli completi di bollo, entro un termine di 12 mesi dalla cancellazione del protesto.
Per poter procedere alla cancellazione del protesto riguardante un assegno bancario si rende invece necessario richiedere e ottenere la riabilitazione, una procedura che può essere effettuata attraverso il Tribunale competente per zona o residenza. Una volta che sia stata esaurita la procedura necessaria, il nome del debitore scomparirà dalla lista.
Qualora il caso in oggetto sia il mancato pagamento, la permanenza nel registro della Camera di Commercio sarà di 5 anni, al termine dei quali il protesto, indipendentemente dalla permanenza del debito, andrà a decadere in maniera del tutto automatica.
Articolo letto 302 volte
Altri articoli che potrebbero interessarti
Richiedi subito un PRESTITO personalizzato | ||
---|---|---|
![]() | Sei un lavoratore Dipendente o un Pensionato? | RICHIEDI PREVENTIVO |